Geraldina Garattoni nasce a S. Angelo in Lizzola, ma si trasferisce sin dall’infanzia ad Urbino, dove tuttora vive e lavora. Le sue opere sono grandemente apprezzate dall’Asia all’Occidente, agli Stati Uniti, all’America Latina, perché il suo linguaggio è universale e internazionale. Esse fanno parte di molte collezioni private e pubbliche e sono presenti in vari musei in USA, Giappone, Corea. Nei suoi lavori si ritrova una certa continuità con il passato e la tradizione illustre del Rinascimento, con un linguaggio che richiede di essere continuato nel presente e di fornire attraverso l’arte di oggi i germi dell’arte del futuro. I più recenti lavori dell’artista, dopo la carrellata di ritratti che caratterizza la sua produzione, va oltre e attinge da Raffaello, come lei urbinate, nuova linfa vitale. Dall’arte della stampa all’arte del disegno. Dall’amore per la preziosità del Déco, al ricercato fregio in foglia d’oro. Dai sentimenti discretamente celati, all’introspezione delle eleganti figure femminili. Questa in sintesi la strada che ci guida alla comprensione di Geraldina Garattoni e del suo lavoro, che nasce appunto dal desiderio di svelare a poco a poco quella profonda femminilità senza tempo che è possibile leggere su volti anche moderni. Le sue donne, sognanti, pensierose, sempre introverse anche quando rivolgono lo sguardo all’osservatore, rivelano l’animo dell’autrice, che ha scelto una vita riservata, quasi ascetica per i tempi moderni. L’elemento decorativo è sempre presente nelle sue opere, anche quando affianca semplici ritratti, sotto forma di pannello lavorato ad acrilico, spesso con l’aggiunta di foglia d’oro bianco. Attraverso le numerose stratificazioni, le sapienti velature, che creano infiniti passaggi dall’argento al grigio piombo al quasi-nero, la Garattoni nobilita il disegno, fino a trasformarlo in pittura e i materiali – la grafite, la carta – dei quali si serve per infondere un’aura di eterna bellezza alle figure rappresentate.